Perché investire sul canale YouTube?

Una mini-guida e qualche consiglio su come fare branding sfruttando il potere del video

È il secondo motore di ricerca al mondo dopo Google, ogni giorno circa 1.9 miliardi di utenti cercano su YouTube tutorial, guide e how to per approfondire la conoscenza di prodotti e servizi in vendita. È accessibile in 80 lingue diverse, riuscendo a raggiungere il 95% della popolazione globale.

Dati che bastano da soli a spiegare perché alle aziende conviene investire su questa straordinaria piattaforma di video sharing, nata nel 2005 e acquistata dopo poco più di un anno dal colosso Google.

Il video ha costantemente dimostrato di essere una delle forme di contenuti più performanti in termini di coinvolgimento. Gli utenti del web preferiscono di gran lunga i video, rispetto a foto e contenuti testuali, perchè sono veloci, immediati e di facile fruizione anche da smartphone e tablet. Non a caso anche altri social come Facebook e Instagram stanno dando sempre più rilievo ai contenuti video.

YouTube  rappresenta dunque un’enorme potenzialità per il business, B2C o B2B che sia. Grazie alla condivisione di video rappresentativi dei prodotti o servizi, offre la possibilità alle aziende di mostrarsi in maniera impattante e coinvolgente ai propri utenti, entrare in contatto con loro e, perché no, nel tempo fidelizzarli!

Come sviluppare una strategia di YouTube Marketing?

Prima fase: analisi e ricerca

Il primo passo da compiere per una buona definizione della strategia è l’analisi e la ricerca.  È importante studiare il contesto in cui ci si muove, le strategie già utilizzate dai propri competitor, i bisogni espressi o latenti del proprio target di riferimento. L’analisi condurrà alla definizione degli obiettivi da raggiungere (specifici, realizzabili e pianificati nel tempo) e della propria value proposition.

Ovviamente bisognerà misurare con precisione i progressi. In tal senso le YouTube Analytics permettono di analizzare dei dati interessanti, come i video più visualizzai, quelli che hanno generato più engagement. E da qui il watch time (ossia per quanto tempo è stato visto un video o, in media, i video del canale) o i dati relativi alla provenienza del traffico o ancora, alle caratteristiche demografiche della propria audience.

Seconda fase: creazione e pianificazione dei contenuti

Nella seconda fase ci si concentra sulla realizzazione del contenuto giusto. Ci sono video che spopolano su YouTube più di altri e, nella maggior parte dei casi, sono video emozionali, sorprendenti, che suscitano delle emozioni forti (amore, paura, umorismo) o fanno leva sulle passioni dell’audience (sport, musica, arte). Tuttavia non necessariamente per un’azienda o un brand l’obiettivo da raggiungere è la viralità. Meglio concentrarsi sul trasmettere, attraverso i propri contenuti video, i propri valori, la storia e l’identità aziendale.

Maggiore è il numero di contenuti pubblicati, maggiori saranno le probabilità di raggiungere un pubblico più ampio. Senza dimenticare che è fondamentale stilare ed attenersi ad un piano editoriale, con la programmazione dei video dei veicolare.

Terza fase: diffusione dei contenuti YouTube

Il terzo step è relativo alla cura della diffusione dei contenuti video pubblicati, affinché il Canale generi il giusto engagement. Meglio optare per un approccio integrato. Si possono condividere i propri contenuti, ad esempio, sul sito web aziendale, sui canali social (Facebook, Instagram). In alternativa si può pensare di integrare il video a un blog post o un’uscita della newsletter.

Una strategia efficace, anche se poco praticata, per attirare traffico sul canale YouTube è la realizzazione di una partnership. In altre parole, selezionare marchi e aziende, che operano nello stesso settore o in settori affini, disposti ad intraprendere iniziative di co-marketing, con reciproco ritorno di immagine e di notorietà.

Quale tipologia di video scegliere?

È importante variare con i contenuti per soddisfare le diverse curiosità del pubblico e non diventare prevedibili, purché siano sempre in linea con gli interessi della propria fetta di mercato. Sarà possibile optare per:

Video Listicles: (elenchi, decaloghi) sono contenuti video che piacciono molto per il concentrato di informazioni e per la loro ‘virilità’ online. Possono essere educativi, informativi o divertenti

Video dimostrativi: tendono ad avere un ottimo seguito perché danno dimostrazione chiara della validità di una proposta

Video dietro le quinte: rappresentano uno dei modi per “umanizzare” il brand e dimostrare ciò che c’è dietro un semplice prodotto o servizio. Un gruppo di persone che condividono certi valori, passione per un progetto, con un forte impatto sulla brand reputation

Video prodotto: è un ottimo modo per mostrare nel dettaglio l’offerta, di prodotti o servizi. I video, in questo caso, possono focalizzarsi su determinate funzionalità e/o evidenziare nuovi aggiornamenti di prodotto, o ancora annunciare novità sul mercato

Video Interviste: intervistare esperti ben noti e influencer della propria nicchia di business, è un altro buon modo per attirare seguito, nuove visualizzazioni, oltre che credibilità.

E per finire un ultimo consiglio importantissimo…less is more! Gli utenti sul web dedicano pochissimo tempo ai contenuti che gli si propongono, e questa regola per YouTube vale doppia! I video visualizzati interamente e condivisi, sono quelli che non superano il minuto. Si esprime il meglio nei primi 10 secondi!

Se cerchi un supporto per aprire e gestire le tue piattaforme social, scrivici a info@biemcommunication.it!

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